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DENGUE o febbre spaccaossa
La Dengue è chiamata anche “febbre spaccaossa” perché i sintomi principali sono proprio una febbre solitamente molto alta e violenti dolori muscolari. "Fortunatamente in una gran parte dei casi non è grave, ma in un caso su 20 lo è", sottolinea sui social il virologo Roberto Burioni, che dell’infezione ha parlato il 25 febbraio a Che tempo che fa. Nelle forme più complicate può portare a emorragie interne
Rio de Janeiro dichiara lo stato di emergenza per la Dengue.
Per ora, dice Burioni, non si deve fare "allarmismo". Se in estate i casi dovessero moltiplicarsi anche in Italia si tratterebbe però di "un pericolo per la nostra salute e un gravissimo danno per il nostro turismo". Come evitarlo? "Bisogna che, dove ci sono uomini, non ci siano zanzare”.
Il direttore della Società italiana di Malattie infettive e tropicali, Massimo Andreoni, sempre all’Adnkronos Salute, spiega che la malattia Dengue "si sta adattando al clima italiano". Bisogna quindi aspettarsi "di avere anche quest'anno casi autoctoni e non solo d'importazione". L’esperto, riconoscendo che "la guerra alle zanzare è complicatissima", esprime chiaramente la sua preoccupazione: "La zanzara Aedes Aegypti, il vettore migliore della Dengue, si sta avvicinando sempre di più all'Italia”.
Da qui, la previsione che la Dengue diventerà "nel prossimo futuro una malattia endemica anche in Italia", in relazione al "clima che cambia" e alla "stagione mite che diventa più lunga" portando "ad avere tra noi le zanzare per 8-9 mesi". Il salto di qualità nella prevenzione per Andreoni dovrà quindi "essere fatto informando e formando i medici di famiglia sulla Dengue, sui sintomi e ad essere attenti ad ogni 'spia' sintomatica, non solo se l'assistito si è recato in paesi endemici per la Dengue”.
Altrove la situazione è critica: in Brasile la Dengue sta mettendo in ginocchio gli ospedali. Dall’inizio dell’anno al 23 febbraio, il numero di contagi ha raggiunto quota 740.942, cifra quasi sei volte superiore a totale dei casi registrati lo scorso anno, 165.839. Le morti per patologie collegate alla Dengue già registrate sono 151, ma sono in corso esami per verificare almeno altri 500 decessi sospetti. Sono i dati del Ministero della Salute brasiliano. Ma anche in Argentina il quadro non è molto migliore.
Ispezioni interessano tutto il territorio nazionale e si stanno concentrando anche sulle navi. Un aiuto in più potrebbe arrivare in futuro anche dal vaccino anti Dengue, disponibile allo Spallanzani di Roma (per ora in un’unica versione e solo per la popolazione a rischio)
Di origine virale, la malattia di Dengue è causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta, come viene spiegato sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità
Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri
Nell’emisfero occidentale il vettore principale è la zanzara Aedes aegypti, anche se si sono registrati casi trasmessi da Aedes albopictus. La Dengue è conosciuta da oltre due secoli, ed è particolarmente presente durante e dopo la stagione delle piogge nelle zone tropicali e subtropicali di Africa, Sudest asiatico e Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico
Sintomi
Normalmente la malattia dà luogo a febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. I sintomi tipici sono spesso assenti nei bambini
La misura preventiva più efficace contro la Dengue consiste nell’evitare di entrare in contatto con le zanzare vettore del virus. Diventano quindi prioritarie pratiche come l’uso di repellenti, vestiti adeguati e protettivi, zanzariere e tende. Dato che le zanzare sono più attive nelle prime ore del mattino e al tramonto, è particolarmente importante utilizzare le protezioni in questi momenti della giornata
Non esiste un trattamento specifico per la dengue, e nella maggior parte dei casi le persone guariscono completamente in due settimane. Le cure di supporto alla guarigione consistono in riposo assoluto, uso di farmaci per abbassare la febbre e somministrazione di liquidi al malato per combattere la disidratazione. In qualche caso, stanchezza e depressione possono permanere anche per alcune settimane
La malattia può svilupparsi sotto forma di febbre emorragica con emorragie gravi da diverse parti del corpo che possono causare veri e propri collassi e, in casi rari, risultare fatali
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